Il cinque luglio di quest’anno veniva pubblicata su Micromega una lunga e appassionante intervista al sociologo Erik Olin Wright, uno degli esponenti di spicco della “scuola” (se così si può almeno approssimativamente definire) del marxismo analitico. Il lavoro di Olin Wright si è concentrato principalmente sulla questione della operazionalizzazione del concetto marxiano di classe sociale.
Ogni studioso di Marx sente (o dovrebbe sentire) di avere un debito di una certa importanza nei confronti dei “marxisti analitici” (ad Olin Wright affianchiamo Elster, Roemer, Bowles). Il loro lavoro ha permesso di liberare la componente strettamente positiva (ovvero ‘scientifica’ nel senso più stretto del termine) del lavoro di Marx dai sedimenti metafisici, dalle incrostazioni, dalle confusioni delle interpretazioni (o manipolazioni) successive. Quest’opera è chiaramente di importanza fondamentale per la ricerca sociale, permette di formulare ipotesi e modelli in maniera tale da poter essere (con tutte le cautele del caso) verificabili, permette in definitiva un avanzamento complessivo della nostra coscienza della società. Per questo l’intervista merita di essere letta con grande interesse e piacere. Continua a leggere