Chi Siamo

La miccia nasce come ‘diario di bordo’ del Collettivo Politico Porco Rosso, è pensato per accogliere riflessioni, analisi, approfondimenti politici sociali e culturali. La Miccia è concepito come uno spazio aperto a qualsiasi genere di contributo espressivo, e qualsiasi genere di collaborazione, che possa aiutare i lettori a comprendere (o almeno a sopportare) il complesso mondo in cui viviamo, e gli autori ad esprimersi.

La Miccia è una realtà profondamente umana e dunque necessariamente antifascista, antisessista, antirazzista, antimperialista, in definitiva radicalmente anticapitalista.

 

C. P. P. R. – siamo studenti e precari, espulsi dalla vita politica delle nostre città; sentiamo la necessità di riprendere in mano le nostre vite tramite la partecipazione e l’attivismo, la rivendicazione di un futuro migliore e di reali spazi politici e di aggregazione. Siamo giovani e vogliamo riprenderci quel posto nel mondo che è nostro ma troppo spesso ci è stato negato.

Siamo coscienti dell’esigenza di rompere con la gabbia del potere neoimperialista eurocentrico, rappresentato dai falchi e dai burocrati di Bruxelles e delle cosiddette “istituzioni” europee.
Consci che il fantomatico processo di integrazione europea ha tragicomicamente fallito nelle sue retoriche di falsa inclusione, tradottesi solo in nuovo sfruttamento per i popoli dell’area mediterranea, rivendichiamo il nostro ruolo di “PIIGS” e rigettiamo il discorso della “Generazione Erasmus”; siamo la generazione dei maiali, gli ultimi d’occidente cui qualche signorotto in giacca e cravatta ha destinato solo un futuro fatto di subalternità ed emigrazione.

Vogliamo ricostruire solidarietà reali sia tra i singoli compagni sia tra le varie realtà territoriali, crediamo che estendere proprio quelle reti sia l’arma migliore tra quelle di cui disponiamo per combattere la repressione che ci colpisce tutte e tutti giornalmente.
Per questo vogliamo stare nelle piazze e impegnarci a ricostruire quel pezzo di movimento, basato sulla rivendicazione generazionale, che in questi anni sembra sbandare in cerca di un identità autentica, fiaccato dai colpi inferti dal potere.
Questa esperienza che nasce da un esigenza concreta vuole essere un laboratorio aperto per comunisti e antifascisti che sentono il bisogno come noi di lottare anche nei piccoli centri, troppo spesso lasciati nelle mani di padroni e politici servi del sistema di potere attuale.
Non solo le grandi aree metropolitane sono il teatro dello sfruttamento, anche i territori “periferici” vivono oggi tutte quelle contraddizioni che stanno portando al collasso il sistema capitalistico per come lo abbiamo conosciuto finora. Nelle università come nei quartieri ormai troppo spazio viene lasciato a forze politiche dichiaratamente fasciste e interessate solo a scatenare guerre tra poveri, vogliamo far capire a questi personaggi che nelle nostre città non c’è posto per loro, nel sano spirito di resistenza che ci contraddistingue per storia e credo politico.

Per noi essere anticapitalisti significa essere antifascisti, antirazzisti, antisessisti e antimilitaristi e siamo convinti che questi valori vadano coltivati tramite una prassi politica quotidiana; alle imposizioni delle burocrazie liberali e alle loro mosse finalizzate solo a dividerci vogliamo opporre una pratica giornaliera di esercizio reale di democrazia orizzontale, basato sulla solidarietà e la ricostruzione di quella coscienza di classe che il capitalismo vuole frantumare con i suoi continui attacchi.

MEGLIO MAIALI CHE FASCISTI